Narrativa e documentazione fotografica : Pegoraro e Nerina Ferraro



Un doloroso corso della storia che vide gli eserciti fronteggiarsi in quella terra del Nord/Est italiano, dall’altopiano di Asiago fino al Piave, che sfocia nell’Adriatico all’altezza della cittadina di San Donà, dove la demarcazione della grande guerra lo vide il confine dell’Italia da difendere, per cui, con l’Isonzo, scorrere, tra le righe della narrativa eroica, le loro acque tingersi di rosso.
Redipuglia è il fulcro di un parco commemorativo di oltre 100 ettari che comprende una parte del Carso goriziano-monfalconese (teatro durante la Grande guerra delle durissime battaglie dell’Isonzo) con le enormi dimensioni dell’area coinvolta che lo rendono il più grande sacrario militare d’Italia e uno dei più grandi al mondo.
La visione che si apre agli occhi della scalinata sulla quale dominano le tre croci a vegliare sui 60300 caduti ignoti, nel siderale mutismo che solo i caduti sanno commentare; la tomba a memoria del Duca d’Aosta in prima fila come chiamare “PRESENTE” gli eroi ai quali onorare la propria volontà di “vorrò essere sepolto con i mie soldati”
Commemorare il sacrario del Grappa doverosamente per onorare ove riposano i resti di 22910 soldati, così disposti: il settore nord è occupato dall’ossario austroungarico, con 10.295 morti, di cui 295 identificati; il settore sud ospita l’ossario italiano, con 12615 morti, di cui 2283 identificati.
Si inizia il pellegrinaggio dal ponte sul Brenta, detto Ponte Vecchio di Bassano (conosciuto anche come Ponte degli Alpini), situato nella città di Bassano del Grappa, è considerato uno dei ponti più caratteristici d’Italia, essendo un ponte coperto in legno, costruito su progetto di Andrea Palladio.
Il versante est della sponda del Brenta testimoniare il fuoco delle batterie degli alpini, ancora oggi visibili, con le ogive conficcate nei muri delle case specchiarsi nelle silenti acque scorrergli alle fondamenta.
Mentre appena usciti dalla copertura vegliare imperitura la coppia bronzea de “IL BACIO”, un giovane alpino bacia con passione la sua ragazza.
Turisticamente l’attrazione del paesaggio continua verso la bellissima città di Marostica, muri a pastello fare da corollario alla famosissima piazza degli scacchi, troneggiata dal palazzo comunale, su cui veleggiare il maestoso tricolore.
Continuando ad attraversare la città unica al mondo per la sua progettazione a fiore, Palmanova, la piazza su cui convergono tutte le strade, fare da punto O alla spettacolare chiesa del Santissimo Redentore.
Non si può mancare una visita alla strepitosa Udine, una città davvero osare definire una bomboniera, ad iniziare dalla luminosa Piazza Libertà, con la colonna su cui posa il leone marciano, a richiamo delle vestigia della Serenissima, la colonna della statua della giustizia e il bellissimo capitello della torre dell’orologio con i due mori a forte richiamo di quelli che sovrastano l’orologio di Piazza San Marco – Venezia. Ma la vera perla di Udine è la loggia del Lionello, strabiliante il suo pavimento, a scacchi, di marmo lucido a specchio del rosato orobico di Rezzato. Per finire con la passeggiata che costeggia il porticato gotico, di San Giovanni, giungere alla sommità di Piazza Belvedere, per cui sfruttare il panorama della città dall’alto.
Proseguendo visitare la basilica romanica di Aquileia (città del fumettista Altan) dedicata alla Vergine e ai santi Ermacora e Fortunato, la basilica ha una storia architettonica le cui radici affondano negli anni immediatamente successivi al 313 d.C., fino a raggiungere la spiaggia degli “apolidi”, Grado. Una volta cacciati dall’Istria gli istriani sulla laguna attendevano, sulla spiaggia, che il sole si eclissasse su Venezia determinando l’ora di coricarsi e, come solere fare con l’abatjour, la costa istriana scomparisse ai loro occhi.
Pochi km sulla litoranea, direttamente collocato sul mare, visibile maestoso il castello di Miramare, dono dell’imperatore Massimiliano alla Sua amata consorte Carlotta di Savoia, da cui scorgere in lontananza lo skyline della piccola Vienna sul mare, la magnifica Trieste.
Città controversa quanto bellissima, il palazzo comunale, che domina la piazza Unità d’Italia, ai piedi del colle di San Giusto, e fargli da spalla l’imponenza di Palazzo Strazzi, il caffè degli specchi.
Obbligatoriamente una visita alla bellissima Cittadella, un tondo murario imponente, ottimamente conservato dalla cui camminata delle sentinelle poterla osservare dall’alto in tutte le sue sfaccettature.
Un doveroso saluto alla città dei canali, Treviso, richiamo di pochi anni or sono per la 90ª adunata alpini, con la sua famosissima, esilarante “fontana de le tete”, discretamente celarsi in una piazzetta angusta, come per pudico mostrarsi, di cui solo per pochi che sono davvero interessati, la potranno trovare………. e con questa mia augurare di cuore, onorando tutti gli alpini d’Italia, inviarVi un arrivederci a prestissimo alla 96ª adunata degli alpini a Biella.
