Un uomo che ha saputo dominare la lega senza nascondere il suo carattere. Ecco la storia di Shaquille O’Neal.
Dominio: padronanza e potestà assoluta. La definizione di questo termine presa direttamente dal dizionario rappresenta perfettamente Shaquille Rashaun O’Neal, uno degli uomini più dominanti mai visti su un parquet NBA.
Cresciuto con gli insegnamenti del Sergente Harrison, il suo patrigno, Shaq è sempre stato fisicamente fuori scala: sua mamma Lucille doveva avere sempre dietro il suo certificato di nascita per dimostrare all’autista del bus che il suo “piccolo” aveva solamente 5 anni e che quindi aveva diritto al biglietto ridotto…
Il basket è lo sport naturale per un ragazzo che unisce a una fisicità straripante un’agilità non comune. A Led Cole High School la sua squadra chiude con un record di 68-1, numeri che convincono il coach di Louisiana State Dale Brown (che l’aveva notato ad appena 14 anni in una base militare in Germania) a puntare su di lui. Sarà la svolta per la sua carriera e per LSU.
Nel 1992 Orlando lo chiama con la prima scelta assoluta. Alla prima gara contro i Bulls Shaq stende Michael Jordan, allungando subito una mano per sincerarsi delle sue condizioni sentendosi rispondere da MJ: “Non aiutare mai nessuno, bel fallo”. Welcome to the NBA.
L’aggiunta di Penny Hardaway dà ulteriore slancio ai Magic che nel 1995 raggiungono le Finals dove Houston si impone 4-0. Dopo un’altra stagione a Orlando Shaq cede al corteggiamento di Jerry West e dei Los Angeles Lakers: Hollywood diventa la sua nuova casa.
Sette anni in gialloviola partiti in salita e sfociati in un three-peat a cavallo del nuovo millennio dove Shaq, insieme all’emergente Kobe Bryant, è semplicemente immarcabile. Il grimaldello giusto nelle mani di Phil Jackson.
Le ultime stagioni a LA sono contrassegnate dagli attriti con Kobe, molto più cinematografici che reali, e nell’estate 2004 O’Neal passa ai Miami Heat.
Sembra iniziata la parabola discendente della sua carriera, invece al fianco di Dwayne Wade vince il suo quarto anello, il primo nella storia della franchigia.
Phoenix, Cleveland e Boston sono le tappe conclusive di un percorso straordinario terminato il 1 giugno 2011 con l’annuncio del suo ritiro. Fermare Shaquille O’Neal non è mai stato possibile, la sua unica kryptonite sono stati i tiri liberi: in allenamento li segnava con regolarità, in partita le sue conclusioni dalla lunetta sembravano palle da bowling scagliate contro il ferro. Pensate cosa sarebbe stato con un normale 70% a cronometro fermo…
Una carriera vissuta sempre con il sorriso che l’ha condotto nella Hall of Fame, ma anche dopo il parquet la NBA è rimasta centrale nella sua vita. I suoi interventi su TNT, spesso in coppia con Charles Barkley, uniscono competenza e simpatia.
Oltre al ruolo di opinionista Shaquille O’Neal è imprenditore, DJ di successo e attore, un grande uomo sotto ogni punto di vista che ha saputo dominare la NBA con il sorriso.
Stefano Villa – reporter cooperator
Ritratti Sportivi di Stefano Villa: SHAQUILLE O’NEAL, IL DOMINATORE SORRIDENTE
