Ritratti Sportivi di Stefano Villa: JULIUS ERVING, IL DOTTORE DELLA PALLACANESTRO

Il numero 6 ha rivoluzionato il gioco del basket con classe ed eleganza. Ecco la storia di Julius Erving.

“Senza Doctor J non sarebbe mai esistito MJ”. Con queste parole Michael Jordan esprime tutto il suo rispetto e l’ammirazione nei confronti di Julius Erving, il primo grande artista della schiacciata nella storia della pallacanestro americana.

Nato a Roosevelt il 22 febbraio 1950, Erving ha ispirato la generazione successiva con le sue giocate di classe ed eleganza che gli sono valse la Laurea Honoris Causa in Belle Arti, e in effetti vederlo giocare equivaleva ad assistere a una mostra d’arte al Louvre.
La prima parte di carriera l’ha vissuta in ABA con la maglia dei Nets dove vince titoli e domina la Lega con il pallone bianco, rosso e blu fino all’estate del 1976 quando, a causa della difficile situazione finanziaria, arriva la fusione con la NBA.

Dai Nets passa ai 76ers e qui “Dr J” inizia il suo lungo cammino verso la conquista dell’anello, una corsa a ostacoli che arriva alla sua felice conclusione nel 1983 con il successo in finale contro i Los Angeles Lakers di Magic Johnson. Il Dottore è finalmente sul tetto del mondo. La sua carriera prosegue ai massimi livelli dal punto di vista realizzativo, ma Philadelphia non riuscirà a ripetersi.
Il 3 maggio 1987 a Milwaukee va in scena l’ultima “visita” del Dottore che a 37 anni annuncia il ritiro.

Dopo aver appeso le scarpette al chiodo Erving diventa ambasciatore della Lega, una fonte di ispirazione per tutti i ragazzi che si affacciano all’universo NBA e che proveranno, invano, a ripetere il suo baseline move, il canestro eseguito contro i Lakers facendo passare il pallone dietro al tabellone che ancora oggi è considerato il più elegante di sempre.

Come Dr J c’è stato solo Dr J.

Stefano Villa – reporter cooperator

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