Bentrovati. Siamo con un chitarrista, Davide Ellena.
Cosa ti ha spinto a dedicarti alla musica?
Io ho cominciato prendendo lezioni private di chitarra elettrica, poi ho trovato quella classica. In parallelo nutrivo un crescente interesse per l’ascolto della musica. Ho avuto dei problemi di udito, che mi hanno reso sgradevole l’ascolto della musica pop-rock.
Ho studiato chitarra classica, poi mi sono iscritto al conservatorio di Novara, dove ora sono un laureando alla magistrale. È un conservatorio piccolo, dove ci si conosce tutti ed è facile comunicare. Ovviamente mi aspettavo di vivere di musica, ma non è ciò che sta accadendo, perché ora lavoro per le poste italiane. Oggi in Italia è faticoso ottenere un posto di insegnante musicale! Da un anno collaboro con l’associazione biellese “Orizzonti Creativi”.
Cosa ti trasmette la musica?
A me non piace distinguere fra musica d’arte e musica di consumo. Ricordo quando, alle elementari, ascoltai per la prima volta Vivaldi; nel frattempo osservavo i miei compagni: alcuni giocavano a calcio, un altro era da solo vicino a un muretto. La musica è una trascrizione di emozioni. Mia sorella è una tastierista pop-rock, ma io non ascolto mai musica moderna. In conservatorio ho fatto esperienza di laboratori corali. La musica d’arte ha una radice profonda nel popolare. Attualmente sono in un duo di chitarra classica. Per la chitarra bisogna tendere l’orecchio, non è così impattante come un pianoforte.
Grazie, Davide.
A voi tutti alla prossima!
