Un cenno di merito lo si deve doverosamente allo splendido popolo vietnamita per la passione che presta all’arte culinaria di livello ricercato da tutti, in special modo dal “down under people”, gli australiani in particolar modo; agevolati dalla esigua distanza, rispetto l’Europa e gli Stati Uniti, in numero consistente adorano la cucina vietnamita per il suo sapore e naturalezza.
Passeggiando ci siamo imbattuti in un meraviglioso esempio della procedura di lavorazione della pasta di riso per preparare i noodles (spaghetti), lasciati ad essiccare all’aria e destinarli alla ristorazione.
Va da sé che l’alimentazione della popolazione è basata sulla coltivazione del riso come esistenziale, basilare per soddisfare i 2/3 circa del fabbisogno di cibo, in quanto alla carne saporitissima è quella del maiale, anatra e pollame per la quasi totalità allevati in ambito famigliare.
Una digressione sull’alimentazione, come accenno collegato a un fatto storico, di cui poco noto a noi occidentali, nel 1941 arrivato l’esercito imperiale giapponese in Vietnam depredò le scorte nazionali, soddisfacendo lo sforzo bellico, di riso causando il decesso, per carestia, di un paio di milioni di persone.
Dino & Nerina
P.s. : un brevissimo suggerimento finale va DOVEROSAMENTE destinato al caffè delle highlands vietnamite al confine col Laos, da lasciare filtrare con lento gocciolamento, poi con una correzione di “milk condense” e zucchero……svenimento!!
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