Il portiere inglese ha legato il suo nome all’Arsenal. Ecco il percorso del numero 1 con il codino e i baffi.
“Giocare a calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è una delle cose più difficili che esistano”. Questa massima di Johan Cruyff può essere perfettamente adattata all’esistenza calcistica di David Andrew Seaman, un portiere che ha basato la sua carriera sulla semplicità del gesto e sul suo essere sempre imperturbabile. Lati del carattere che danno sicurezza a tutta la squadra, l’esatto contrario del suo rivale dell’epoca, il “focoso” Peter Schmeichel. Ma torniamo agli inizi.
Seaman comincia a Rotherham, sua città natale, ai tempi della scuola ma è il Leeds a puntare su di lui. Per il giovane David vestire la maglia bianca è il sogno della vita, la squadra che ha sempre tifato. Due anni come riserva di Lukic prima di passare al Birmingham e successivamente al QPR, esperienze formative che convincono l’Arsenal a dargli fiducia.
Con i Gunners vive una lunghissima storia d’amore che inizia subito con il botto con la vittoria del titolo e soli diciotto gol subiti. L’arrivo in panchina di Wenger non cambia la solidità difensiva dell’Arsenal che viene rinforzato dagli arrivi di Vieira e Petit e dalla crescita di Seaman, sempre più protagonista anche in nazionale (75 presenze con l’Inghilterra, secondo solo a Peter Shilton). Tuttavia il suo cammino in nazionale viene spesso ricordato per l’errore di posizione sulla punizione di Ronaldinho nei quarti di finale dei Mondiali nippocoreani del 2002, una vera ingiustizia.
Dopo nove trofei conquistati in tredici stagioni, a 39 anni Seaman lascia i Gunners dopo che Wenger gli offre il ruolo di terzo portiere e preparatore: lui si sente ancora un calciatore pronto a scendere in campo.
Passa al Manchester City, ancora lontano dalla gloria odierna, ma dopo poche gare un infortunio alla spalla lo costringe al ritiro. Il 1 febbraio 2004 si gioca Arsenal-City ed entrambe le squadre formano una guardia d’onore per consentire ad Highbury di celebrare uno dei portieri più forti della storia della Premier League.
Il portiere con il codino e i baffi torna nel calcio nel 2012 per diventare preparatore dei portieri del Wembley, un’esperienza breve prima di dedicarsi ad altre passioni, su tutte la pesca.
Un personaggio che ha fatto della calma e della semplicità le sue armi principali: solo i più grandi riescono a controllare le emozioni in qualsiasi circostanza e David Seaman è uno dei pochi eletti ad esserci riuscito.
Stefano Villa – reporter cooperator
Ritratti Sportivi di Stefano Villa: DAVID SEAMAN, LA GRANDEZZA DELLA SEMPLICITÀ
