Giugno Antoniano 2024, il 21 giugno a Padova un concerto “Reale”: la fede non è mai stata così rockGià 1.500 prenotazioni on line per l’attesa performance della christian rock band italiana nel sagrato della Basilica del Santo





Lo scorso maggio i Reale sono stati gli unici ospiti internazionali al Crossroads – Spring Music Festival di New York, il festival di christian music organizzato dalla Comunità Shalom a Brooklyn nel cuore della Grande Mela. Non era la loro prima trasferta negli USA, e la rock band si sente ormai figlia adottiva di questa città. Così come si sente “in famiglia” a Padova, in particolare nella “casa” della Basilica di Sant’Antonio, dove a novembre si era esibita con un concerto unplugged che aveva visto il santuario stracolmo di giovani arrivati da tutta Italia. Venerdì 21 giugno alle 21.00 i Reale replicheranno nel sagrato del Santo con un concerto elettrico, che coinvolgerà il pubblico con l’esplosione di energia della loro musica con cui portano il messaggio cristiano ai più giovani e agli appassionati di rock. Due ore di musica e gioia piena, che unirà preghiera, evangelizzazione e divertimento, adatto a tutte le età. E sono già 1.500 le prenotazioni arrivate al sito del Centro Francescano Giovani (www.fragiovani.org) della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei frati minori conventuali che ha organizzato l’evento nell’ambito del Giugno Antoniano.



Perché un evento dei Reale è sì un vero e proprio concerto, energico, coinvolgente, nel quale vengono suonate le canzoni scritte, arrangiate e prodotte dalla band, ma è contemporaneamente anche occasione per portare la loro testimonianza di fede al pubblico, condividendo tra un brano e l’altro alcuni pezzi delle loro storie, la gioia del loro incontro con Cristo, come Lui ha trasformato le loro vite e continua a farlo. In altre parole, il cuore del concerto non sono i Reale o le loro canzoni, ma Gesù vivo, che anche venerdì si manifesterà verso la conclusione del concerto con un breve momento di Adorazione Eucaristica e preghiera.





La storia dei Reale è la storia di una caduta e di un nuovo inizio. Negli anni ’90 Alessandro Gallo e Francesca Cadorin, all’epoca tossicodipendenti, incontrano madre Elvira della Comunità Cenacolo di Saluzzo (CN): la rabbia si trasforma in curiosità, l’odio in stima, il giudizio in conoscenza e il bisogno di felicità in cammino di fede. La proposta di preghiera di madre Elvira, al secolo Rita Agnese Petrozzi (1937-2023), da tanti identificata come “la suora dei drogati”, affascina per la prima volta i due giovani, che intravedono nel messaggio di Gesù la ribellione e quel senso della vita che avevano sempre cercato. Per la coppia è l’inizio di una nuova vita. Entrambi appassionati di musica (Alessandro già compositore e con un piccolo bagaglio di esperienze professionali con varie band) mettono al servizio della Comunità Cenacolo il proprio talento, scoprendo attraverso la fede un nuovo modo di fare musica in cui molti giovani si identificano. Da amici statunitensi, scoprono l’esistenza di gruppi come Third Day, Jars of Clay, Switchfoot, David Crowder e di eventi come Passion Worship e altri: un universo che unisce preghiera e musica rock. Da allora la storia del loro amore e della famiglia che nascerà dopo si intreccia con amici vecchi e nuovi che decidono di mettersi in gioco.



Per i Reale la musica diventa una missione che scandalizza, attrae, aiuta, intimorisce e affascina giovani, meno giovani, credenti, sacerdoti e atei. Sfatando il mito dello “sfigato cattolico” e affidandosi alla Provvidenza, dal 2009 a oggi girano l’Italia in oratori, piazze e teatri proponendo concerti che riassumono 5 dischi di buona musica, vere e proprie tournée, sostenuti sempre più da persone che si riconoscono in questo modo di rapportarsi con Dio. Dal 2022 i Reale entrano a far parte de La Gloria, la prima etichetta indipendente di christian music italiana, con cui hanno prodotto e distribuito “Contamina l’Anima” e “Parole e silenzi”.



Quest’anno i Reale celebrano 15 anni di attività, o meglio di “missione”: un anno che ha già visto numerose collaborazioni internazionali, nuovi progetti e concerti per festeggiare questo importante anniversario, e molti altri progetti in programma. In 15 anni i Reale hanno inciso 4 albums (Come nessun altro, 2009; Kairòs, 2014; Serpenti e Colombe , 2016; Travolgimi, 2018; #1 Italian chart iTunes), il greatest hits Migliore nel 2020, numerosi singoli e centinaia di concerti in Italia e all’estero. Nel 2022 il loro singolo “Parole e silenzi” tradotto in 4 lingue (italiano, spagnolo, inglese e portoghese) li ha fatti conoscere al pubblico internazionale e in particolare a quello di Stati Uniti, Germania e Polonia. Nel 2023 hanno collaborato al progetto del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede “Asking for Faith”, dando vita a una collaborazione internazionale in inglese e portoghese con artisti come Ziza Fernandes, Misionario Shalom, Martin McNally e alla realizzazione di “Asking for Faith tour”, che ha raggiunto nel mondo 2 milioni di spettatori  tra Medjugorje, New York, London, Nuremberg, Fortalzeza e, durante la Giornata Mondiale della Gioventù, Lisbona.



I Reale collaborano a stretto contatto con don Alberto Ravagnani ai progetti di “Laboratorium” associazione dedita alla formazione dei giovani a livello nazionale, attraverso i valori cristiani. Sono stati tra i relatori del primo raduno nazionale de “La Fraternità” , a Loreto, sul palco insieme a Francesco Lorenzi, don Fabio Rosini e don Luigi Maria Epicoco.



«La nostra non è una crociata per convertire il mondo al cattolicesimo, ma la condivisione di un’esperienza – ha affermato in più occasioni Alessandro, il front man del gruppo – Finché la democrazia ce lo consentirà, vorremmo essere una voce libera con una proposta diversa. Non ci interessa un successo di serie B da rincorrere imitando qualcuno, non siamo un genere a parte: la christian music “è” musica, la differenza sta nel fatto che abbiamo un tema diverso che ci sta a cuore, che vogliamo far conoscere e probabilmente, come ha salvato noi, può salvare qualcun altro. Siamo convinti che, come si è trovato lo spazio artistico per temi di innamoramenti continui, di violenza, di ostentazione della ricchezza, di sesso, droga, lotte sociali, politica, diritti e via dicendo, si possa trovare spazio anche per la fede, se la proposta artistica è di pari qualità».

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