Ritratti Sportivi di Stefano Villa: EDDY MERCKX, IL CANNIBALE

Un dominio come il suo non si è mai visto nel mondo dello sport professionistico. Chi correva contro Eddy Merckx si è dovuto accontentare delle briciole.

Il Cannibale. Non credo esista una definizione migliore per definire Edouard Louis Joseph Merckx, per tutti semplicemente Eddy. Senza ombra di dubbio il migliore ciclista di sempre.
Un belga capace di conquistare ogni titolo esistente più e più volte, una fame di vincere che non ha eguali e che l’ha portato a dominare dal 1964 quando diventa Campione del Mondo dilettanti.

Fino alla fine degli anni ’70 Merckx è semplicemente troppo forte per qualsiasi avversario, un successore del nostro Alfredo Binda all’ennesima potenza. Cinque Giri d’Italia, cinque Tour de France, una Vuelta, tre Campionati del Mondo, sette Milano-Sanremo, cinque Liegi-Bastogne-Liegi, tre Parigi-Roubaix, due Giri delle Fiandre, due Giri di Lombardia, il record dell’ora (poi battuto), più un numero imprecisato di vittorie nelle classiche di un giorno. Ci si stanca solamente a leggere il suo palmares.
Chi ha avuto la sfortuna di correre ai suoi tempi, e stiamo parlando di campionissimi come Gimondi e Moser, si è dovuto accontentare delle briciole, d’altronde un Cannibale ha sempre fame.

Ancora oggi il belga è una figura di spicco del ciclismo mondiale, stimato da tutti i corridori che sono arrivati dopo di lui e che hanno provato, invano, a emulare le sue gesta. Dopo tutto è impossibile diventare il nuovo Eddy Merckx.

Stefano Villa – reporter cooperator

Lascia un commento